Davide Marino, professore di economia e rappresentante dell’Università del Molise per il Gruppo “Cibo” all’interno della Rete delle Università Sostenibili, sottolinea l’importanza delle politiche alimentari locali per il raggiungimento della sostenibilità. All’interno dei vari temi toccati mi ha colpito molto il rapporto fra il sistema food nel suo complesso e l’impatto di questo sull’ambiente. I consumi alimentari in Italia incidono infatti per il 25% sull’impronta ecologica nazionale, rispecchiando un andamento simile a quello europeo, dove il 30% dell’impatto ambientale è attribuibile al cibo, come evidenziato da un recente studio (Galli et al., 2023). La cosiddetta narrazione della transizione ecologica mi sembra invece che, se non nasconda, quantomeno non evidenzi correttamente la necessità di considerare l’urgenza di un approccio integrato, nel quale si consideri il cibo elemento chiave della transizione ecologica.
L’importanza di trasformare i sistemi alimentari è stata ribadita anche nel Vertice ONU per l’Agenda 2030, dove è emerso che i sistemi alimentari devono diventare più sostenibili, efficienti e resilienti per favorire una migliore produzione e alimentazione e un ambiente più sano.
La letteratura scientifica supporta questa visione e sottolinea la necessità di integrare l’alimentazione, il benessere umano e la gestione delle risorse agricole (Bodirsky et al., Resnick & Swinnen, 2023).
A livello europeo invece, la strategia “Farm to Fork” (Ftf), in linea con il Green Deal, (https://commission.europa.eu/strategy-and-policy/priorities-2019-2024/european-green-deal_en ) mira a creare un sistema alimentare più equo e sostenibile, definendo obiettivi come la riduzione dell’uso di pesticidi e fertilizzanti e l’aumento delle pratiche agricole biologiche.
A supporto di una strategia alimentare unitaria per l’Europa, la Eu Food Policy Coalition ha recentemente espresso preoccupazioni sul ritardo nella pubblicazione del quadro legislativo per sistemi alimentari sostenibili (Fsfs). Questa coalizione, insieme a numerose organizzazioni, sostiene che sia necessario un approccio integrato, ispirato alla Common Food Policy, capace di superare i limiti della Politica Agricola Comune (Pac) e di rispondere alle complessità odierne.
In questo contesto, le politiche locali del cibo (Plc) emergono come strumenti cruciali, soprattutto nelle città, per una gestione sostenibile dei sistemi alimentari su scala locale. Le Plc adottano un approccio territoriale che consente di integrare produzione, consumo e gestione dei rifiuti, promuovendo così un cambiamento sistemico. Morgan e Sonnino (2010) osservano come, utilizzando il cibo come leva, le città possano affrontare questioni ambientali e sociali con dinamiche di governance innovative e partecipative. Tuttavia, la valutazione dell’efficacia delle Plc rimane complessa, data la loro novità e l’assenza di un quadro empirico consolidato.
Questi temi sono stati affrontati da Davide Marino, nel suo lavoro La narrazione delle Politiche locali del cibo in Italia nel quale propone un interessante punto di partenza verso un monitoraggio strutturato delle Plc in Italia, offrendo un’analisi preliminare dei processi e delle metodologie di valutazione per facilitare il miglioramento delle politiche locali del cibo.